La Sciura Fedora nel tempo

Ho ritrovato la forma stilizzata di una donnina in terracotta e l’ho decorata, dandole un nome, Fedora.

Poi ho cominciato a giocarci per puro divertimento portandola in giro e fotografandola in contesti diversi, portandola sempre in viaggio con me. Questo iniziale movimento ha generato in me nuova creatività e voglia di ricominciare. Così per me Fedora ha significato il riaccendersi del sorriso e di molti sogni. Allora ne ho prodotte delle altre ed ho invitato le persone che avessero voglia di unirsi a me nel gioco creativo, trasformando Fedora in stimolo alla creatività per tutti coloro che l’hanno acquistata. Mi sono arrivate foto, video, poesie, canzoni, tutto ciò che Fedora ha ispirato alle persone. Poi ho deciso di creare un piccolo esercito di donnine determinate a portare e diffondere la pace ed i valori per me essenziali: l’importanza delle piccole cose, dell’artigianato locale, del rispetto del femminile, della collaborazione e della creatività a 360° e del gioco.
Così ho contattato dieci artiste umbre perché attraverso la decorazione di Fedora mi raccontassero il territorio e la loro esperienza di vita. Io nel frattempo dipingevo sulle mie Fedore i ritratti di queste donne che con slancio hanno aderito al progetto. Ogni artista, ha elaborato trenta Fedore e da questo lavoro di collaborazione è nato il piccolo esercito di 300 donnine colorate e pronte a incontrare le bellezze della Regione Umbria. Così ho creato installazioni nei luoghi più belli della Regione immortalando questo incontro gentile con delle fotografie. Alla fine ho creato un piccolo mondo a forma di Fedora per raccontare tutto il progetto all’interno della Sala cannoniera della Rocca Paolina in centro a Perugia. Ho infatti esposto le Fedore nate dalla collaborazione con le artiste umbre, le foto della libera esposizione itinerante delle stesse, video narrativi dell’incontro con l’artigianato locale ed una parte di design Fedora fatta di lampade, diffusori di fragranza, scacchi e fogli su cui disegnare.